La vigilia di Napoli–Juventus porta con sé il peso di una sfida che non vale soltanto tre punti. Luciano Spalletti, intervenuto oggi in conferenza stampa, ha affrontato tutti i temi caldi, dalla crescita della squadra al valore della sfida, passando per i singoli come Koopmeiners, Yildiz, David, Locatelli e McKennie. Ecco il quadro completo delle sue parole.

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🟦 “Arrivare alla sfida con tre vittorie è fondamentale”

IMPORTANZA DI ARRIVARE A NAPOLI–JUVE CON TRE VITTORIE DI FILA

Spalletti parte dalla fiducia ritrovata:

«La maglia della Juve è stata tessuta per questo, per vincere partite. Non viviamo un periodo bellissimo ma questo deve essere lo status normale. Ci arriviamo con fiducia, ma dobbiamo essere anime forti, libere, senza cercare supporto da qualche parte. In allenamento vedo che si acchiappano cose nuove: questo è fondamentale e mi dà fiducia».

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🔥 “Questa partita può dire molto sul nostro futuro”

QUANTO DEFINISCE LE AMBIZIONI STAGIONALI

Il tecnico riconosce il peso della gara:

«Ci sono partite che rimangono nella storia per sempre. Questa può dire molto sul futuro del nostro campionato. Gli dedicheremo tutta la forza che abbiamo».

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📝 “È un esame di maturità”

ESAME DI MATURITÀ

«È un esame dove dobbiamo farci trovare pronti. È difficile, giochiamo contro i campioni d’Italia. Loro stanno facendo vedere anche quest’anno la loro forza. È con loro che dobbiamo confrontarci».

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🤝 “Conte? Un allenatore top”

PRIMA VOLTA CONTRO CONTE

«Ci siamo incontrati tante volte, anche a Coverciano. È un allenatore bravo, lo ha dimostrato anche quest’anno. Come persona non ho possibilità di dire molto, non lo frequento. Ma è un allenatore top».

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🎨 Koopmeiners, qualità pura

KOOPMEINERS

Spalletti elogia l’olandese:

«È un calciatore elegante, geniale, estroso. Ha personalità e sa fare tante cose. Mi aspetto sempre lo step successivo. Il campo è grande e offre nuove possibilità. Io gli voglio un po’ di bene».

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🏗️ “Rifare con la Juve il percorso fatto a Napoli? Si può”

FARE CON LA JUVE QUANTO FATTO A NAPOLI

Qui il tecnico cita Elkann:

«Mi rifaccio alle parole di John Elkann: tutti parlano della storia della Juventus, ma pochi sanno che storia sarà. Qui c’è la possibilità di arrivare dove i tifosi vogliono. Il percorso richiede tempo, non si fa tutto in una partita».

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💥 “David ha fisicità, testa e motivazioni forti”

DAVID

«Non dipende dalle parole, ma dai ritmi e dalla volontà personale. È sensibile, forte, ha una fisicità importante. Porta numeri da un altro campionato. Percepisco in lui il desiderio di dimostrare di che pasta è fatto».

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🎯 Yildiz punta centrale? “La formazione la dico prima ai giocatori”

YILDIZ CENTRAVANTI

«La formazione la preferisco dire prima ai giocatori. In queste partite ci si prende tutto il tempo a disposizione. Mi sembra di saperla… ma qualche volta ho cambiato».

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💙 “Napoli? Due anni indimenticabili, ma oggi sono un avversario”

SE SENTE QUESTA PARTITA DI PIÙ E CHI È LA FAVORITA

Spalletti si emoziona parlando degli azzurri:

«Sono stati due anni in cui io e il Napoli ci siamo resi felici a vicenda. Emozioni tremende, soprattutto lo Scudetto. Le belle storie hanno il potere dell’immortalità.
Oggi sono un avversario.
Favorita? Non lo so. A loro manca qualcosa a centrocampo, a noi in difesa, ma bisogna tentare di vincere. Loro hanno certezze, noi le stiamo costruendo».

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⚒️ “McKennie è un esecutore totale”

MCKENNIE

«È una persona forte, che rende il calciatore forte. Ha una disponibilità incredibile: sembra dirti ‘tu chiedimi e io eseguo’.
Puoi dirgli di fare il quinto o il braccetto e lui va. È perfetto per un allenatore».

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🧠 “Locatelli? Personalità da Juve”

LOCATELLI

Il mister chiude con un elogio forte al regista:

«Ha personalità e una collocazione chiara nello spogliatoio. Sa quali sono le sue caratteristiche, anche se a volte si fa trascinare. Ne abbiamo parlato personalmente. In queste partite è stato perfetto. Mi aspetto un’altra grande prestazione».

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📌 Conclusione

Spalletti presenta una Juventus in crescita, più consapevole e più forte mentalmente. Napoli–Juve non è una sfida qualunque: è un crocevia tecnico, emotivo e identitario, che lo stesso allenatore definisce come “una partita che può dire molto sul futuro”.